Il comunicato stampa è una nota scritta ufficiale dell’azienda o dell’ente destinata ai media, per rendere pubbliche le sue iniziative.
Questa è la definizione del comunicato stampa (CS).
Il CS è oggi il testo che scrivo meno volentieri e che mi richiede sempre grande impegno; è un documento prezioso perché racchiude tante opportunità per la visibilità e la reputazione dell’azienda, e per lo stesso prestigio personale dell’addetto stampa; anche per il giornalista è importante avere buone relazioni con gli uffici stampa, per avere notizie in anteprima, approfondimenti o suggerimenti sullo sviluppo di un punto di vista inedito.
E’ lo strumento principe, quindi, per le relazioni coi media tradizionali, ma va usato qb, senza esagerare.
Le regole (e i mondi) che stanno dietro le quinte di un comunicato stampa di successo sono: la notiziabilità del comunicato, la sensibilità giornalistica di chi lo scrive, la conoscenza delle regole di base di scrittura, l’immedesimazione con il lettore-giornalista e con il lettore finale; questo è quanto viene insegnato dai testi e dai docenti.
Il punto dolente diventa la notiziabilità, ovvero è sempre più difficile (rimanendo in ambito aziende vitivinicole e/o enogaastronomiche) avere vere notizia: un nuovo prodotto sul mercato, la disponibilità della nuova annata, la presenza a Vinitaly, non sono notizia da CS, inutile negarlo. Le notizie sono ben altre…
Pensate a quanti CS ricevono le redazioni a ridosso del Vinitaly? Perché mai queste redazioni dovrebbero essere interessata al fatto che voi siete al Pad X stand Y??
Nel 2006 Tom Foremski scrisse che il comunicato stampa è morto a solo cent’anni dalla sua nascita; ne seguì un dibattito in rete (e non solo) insieme a nuove proposte per attualizzarlo.
Il format del comunicato stampa è rigido e forse superato da media interattivi, un sostituto, per esempio, è la social media press release; le notizie provengono oggi da più fonti come i portali, blog e i social network. Le aziende oggi hanno molti canali per comunicare con i propri pubblici cosiccome il giornalista ha più possibilità di ricevere le notizie da fonti alternative all’azienda; il tono dei comunicati stampa non si adatta allo stile delle conversazioni in rete ( mai, mai e poi mai, copincollare un CS in rete!!!).
Errore grossolano che si commette nelle aziende è che i comunicati stampa non vengono scritti solo dagli addetti stampa ma anche da persone di marketing, amministrativi e legali. E quando vanno in rete non vengono letti solo dai giornalisti ma anche dai comuni navigatori.
Ma il CS ha un grande valore: innanzitutto è un documento ufficiale e ha valore legale; si adatta bene alla logica della media azienda italiana e non costa eccessivamente; inoltre la società digitale avanza veloce ma la maggior parte delle aziende italiane sono tradizionali e l’età media di chi le dirige gioca a favore del tradizionale comunicato stampa piuttosto che di un’informazione su Twitter o altri social media.