Sono usciti nei giorni scorsi due libri dedicati alla storia e alla vita di alcuni dei più importanti produttori di vino italiano che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a rendere celebre il Made in Italy.
Con Gribaudo, Gelasio Gaetani Lovatelli d’Aragona pubblica ““A spasso con il vino. Tra suoni, terre e vignaioli”; con Mondadori, Oscar Farinetti pubblica “Storie di coraggio. 12 incontri con i grandi italiani del vino“.
Nel nuovo libro “A spasso con il vino. Tra suoni, terre e vignaioli”, Gelasio Gaetani d’Aragona, celebre winemaker e produttore di Brunello di Montalcino racconta la storia dell’Italia vista attraverso la grande avventura del vino attraverso la scoperta di 23 piccole cantine, le testimonianze di amici e imprenditori che da sempre dimostrano un’attenzione enorme alla qualità, alla tecnologia, al design, come espressione massima dell’eleganza e del talento italiani”.
Da Franco Biondi Santi ad Angelo Gaia e Piero Antinori, dal marchese Incisa della Rocchetta ai Cinzano Marone, da Livia Colantonio, titolare del Castello delle Regine, a Giacomo Cattaneo Adorno, discendente dal duca di Mantova, Ezio Maria, chirurgo plastico e giovane produttore in zona Contado Veniglio, nel comune di Notaresco nel Gran Sasso. Ma anche Marisa Cuomo, le cui aziende sono a Furore, nel salernitano, Walter De Batte’, signore delle Cinque Terre, il principe Giuseppe Tasca d’Almerita, produttori da otto generazioni, alla guida oggi con il padre e il fratello dell’azienda di famiglia in Sicilia, Ilaria Pietromarchi che produce vino a Villa Pinciana a Capalbio, affacciata sul mare della Toscana. Sono solo alcune delle storie presenti in questo viaggio affascinante tra parole, musica e immagini.
Oscar Farinetti, creatore di Eataly, convinto che cibo e vino siano sinonimi di cultura, raffinatezza e ricchezza di tradizioni, nonché motori economici che potrebbero salvare l’Italia dalla crisi, nel suo libro, intervista in un viaggio dal Nord al Sud, i titolari delle più grandi aziende vinicole: 12 racconti di vita, business, progetti.
Accompagnato dalle spiegazioni di Shigeru Hayashi, sommelier, autore di numerosi libri a tema enologico, responsabile di Eataly Japan, Farinetti racconta degli incontri avuti con Costantino Charrère, Angelo Gaja, Beppe Rinaldi, Walter Massa, Marilisa Allegrini, Josko Gravner, Piero Antinori, Nicolò Incisa della Rocchetta, Ampelio Bucci, Francesca e Chiara Lungarotti, Josè Rallo, Francesca e Alessio Planeta.
Dodici storie di coraggio (sottotitolo “vino ti amo”) perchè, come scrive Farinetti, “siano nobili o “borghesi”, uomini o donne, singoli, coppie o intere famiglie, che abbiano ereditato i vigneti o se li siano comprati ettaro per ettaro, sono 12 esempi di come senza coraggio nemmeno l’idea più geniale abbia respiro“. E per coraggio Farinetti intende “non soltanto il superamento delle paure, determinazione nell’agire, forza d’animo. Il coraggio, se non è accompagnato da capacità di analisi, studio attento dello scenario e tenacia, tanta tenacia, non è coraggio”. E ancora: “Non c’è coraggio senza senso di responsabilità, non c’è coraggio senza amicizia, non c’è coraggio senza orgoglio, non c’è coraggio senza bontà, non c’è coraggio senza un mix indispensabile di onestà e furbizia“.