La comunicazione è

Enogea Bordeaux Map – Médoc 1

Arriva una nuova app dedicata al mondo del vino, questa volta firmata da Alessandro Masnaghetti, l’editore di Enogea.

Enogea ha pubblicato, negli anni, un’ampia collezione di mappe cartacee dedicate a grandi territori del vino italiano.

La prima mappa dei territori vinicoli fu pubblicata nel 1994 da Veronelli Editore e riportava, sullo sfondo catastale, tutti i cru di Barbaresco delimitati e descritti (sul retro) partendo un’approfondita ricerca storica eseguita negli archivi del Comune e da una rigorosa indagine sul territorio.

Poi fu la volta di Masnaghetti: Barolo, Castiglione Falletto, La Morra, Monforte d’Alba, Serralunga d’Alba, Verduno, Grinzane, Diano, Barbaresco, Dogliani, Valtellina, Bolgheri e Sassicaia, Bordeaux (Pauillac), e molte altre.

Nella seconda parte del 2011, ha avviato la trasformazione digitale, convertendo le mappe in applicazioni per iPad (o “app”, come si è soliti chiamarle), il tablet di Apple. Le mappe per iPad, per ora sono Barolo/Novello, La Morra, Verduno/Grinzane, alle quali si aggiunge la nuova Bordeaux Map – Médoc 1.

I due punti di riferimento dell’applicazione sono i Cru e i Produttori. I Cru sono descritti in una scheda interattiva che fornisce molte informazioni interessanti: estensione, quota, esposizione, vitigni coltivati, etichette, coordinate Google Earth e descrizione.

La nuova app, dedicata all’area di Bordeaux (Médoc: AOC Pauillac, Saint-Julien, Saint-Estèphe), presenta un’interfaccia molto simile a quella per l’area di Barolo, e la struttura ne ricalca le basi. C’è infatti la possibilità di consultare la mappa standard, con varie scale (da regionale fino a comunale) fino ad individuare i singoli Chateau in base al vigneto.
La ricerca può essere effettuata anche per ordine alfatebico o per classificazione (quella dei cru del 1855) che permette di scoprire uno ad uno i vari Chateau, e capire dove si trovano nella realtà.
Presenti le schede le singole aziende con i dati necessari in mobilità (produzione, vitigni, ettari) e mappe dettagliate dei singoli vigneti di proprietà.
Come nella mappa di Barolo il limite maggiore, è la scarsa interazione tra mappa tematica e quella satellitare di Google dove viene sì indicata la posizione della cantina.