La comunicazione è

Comunicare il vino, tra web e crossmedialità

I Masters of Wine di tutto il mondo sono riuniti,  per la prima volta, in Italia, a Firenze.
Fino a domenica 18 maggio 2014 si svolge l’ottava edizione del “Simposio mondiale del vino” dell’Institute of Masters of Wine: i 304 opinion leader provenienti da 28 Paesi diversi.
“Identità, innovazione e immaginazione” sono le parole chiave del simposio che dopo Bordeaux, Napa Valley, Vienna, Perth e Oxford giunge per la prima volta nel nostro Paese.

Fino a domenica si incontreranno tutti – MW, quasi MW, aspiranti MW e sostenitori dei MW – a Firenze (Palazzo dei Congressi).

Ecco che arrivano le prime riflessioni e i primi spunti dal master.

Il futuro è il web, anche per la comunicazione del vino. Un web che ha reso il vino più democratico, perché non ci sono più due-tre guru che dettano legge, ma tante voci e anche tanti appassionati che creano contributi. E i giovani spingono in wine-writer ad essere più rigorosi ed onesti, sono più cinici e si accorgono subito se sei onesto, o se quello che scrivi è qualcosa di commerciale”. Secondo Jancis Robinson, tra le firme più seguite del vino mondiale.

vino ipad webCrossmedialità e interazione tra carta stampata ed internet sono quindi le chiavi del futuro della comunicazione democratica del vino. Parola di Daniel Alegre, presidente worldwide Partnership & Business di Google intervenuto nella giornata di apertura del Simposio: “Come quella del Mit che sta studiando uno schermo digitale che al tocco dà le stesse sensazioni del giornale stampato, la differenza la farà la facilità dei pagamenti on line”. Internet e carta stampata non sono competitors ma “soci che si complementano”. Tra gli strumenti più innovativi che il web offre, secondo Alegre, ci sono gli hangout che permettono di costruire “una relazione personale tra produttore e consumatore in qualunque parte del mondo, trasformando una transazione commerciale in una relazione duratura, ma anche il cellulare con le sue applicazioni ‘location based’ che permettono di mescolare e di incrociare i dati”. “Strumenti questi che in passato costavano all’azienda centinaia di migliaia di dollari e che oggi – ha proseguito il presidente Alegre – permettono un rapporto uno a molti, sono innovativi e accessibili a chiunque”.