A Novembre si è svolta a Izmir (Turchia) l’EWBC (European Wine Bloggers Conference), l’annuale appuntamento dedicato ai professioni della comunicazione digital del mondo del vino. L’obiettivo dell’EWBC è creare una rete di professionisti della comunicazione del vino in tutto il mondo, per diffondere informazioni, ampliare la cultura del vino, migliorare gli standard di settore, e soprattutto, di creare uno spazio fisico per comunicare e condividere idee. Durante l’EWBC di Izmir, è stata presentatata una ricerca condotta da Able, ag. new yorkese di Social Media Merketing. La ricerca è stata condotta su circa 400 aziende (medio-piccole) produttrici di vino degli USA e della Francia. Un primo dato curioso: su 8,212 emails inviate alle aziende americane, solo 165 questionari sono stati compilati; su 8,380 emails inviate alle azeinde francesi, solo 200 questionari sono stati completati. Dalla ricerca emerge che il 94% delle aziende intervistate è presente su Facebook; di queste più del 50% ha però meno di 1000 likers;. La presenza su Twitter si riduce molto drasticamente, soprattutto per le aziende francesi. A gestire i Social Network, le figure più disparate: l’enologo, il resp. marketing e il resp. degustazioni; solo il 14%, in USA, e l’8%, in Francia, si affida ad un Social Media manager. Una delle aspettative che spingono le aziende ad essere presenti su Fb è quella di ‘vendere’, anche se la relazione è l’obiettivo primario. Mancanza di tempo e difficoltà a quantificare i ritorni sull’investimento, ha spinto molte aziende a ridurre la loro attività sul SN, sia in USA che in Francia. Anche se Facebook e Twitter dominano (quasi) incontrastati il campo dei social media, noltre il 50% delle aziende americane è presente nei Social Network verticali più famosi: il 18% è su Snooth, il 17% su CellarTracker e il 22% su Wine-Searcher.com. Le aziende vinicole americane trovano un valore aggiunto anche nei social tool ad indirizzo turistico come Yelp, TripAdvisor, GooglePlaces e Forsquare che indubbiamente aiutano a stimolare le persone a visitare le aziende. I Social Media continuano a rappresentare il cambiamento che più ha rivoluzionato l’interazione (e la relazione) tra aziende e consumatori ma anche tra aziende ed operatori della filiera. Le potenzialità di questa rivoluzione, però, non vengono pienamente colte dalle aziende.