Qualche settimane fa è stata lanciata la notizia di una macchina in grado di trasformare l’acqua in vino in soli tre giorni.
Miracle machine, appunto, il nome di questa macchina, della quale hanno parlato tutti i media.
Tra i tanti scettici, in molti avevano gridato al miracolo e avevano parlato di questa macchina miracolosa.
Una campagna ben preparata con lanci di comunicati stampa, profili sui vari social network, un video, etc.
“In poco meno di due settimane. la Miracle Machine è diventata virale con oltre 500 milioni di media impression e più di 200.000 visualizzazione quasi 600 i media di tutto il mondo che hanno seguito la storia, 6000 persone l’hanno twittata e 7.000 hanno firmato su una piattaforma di crowd-funding per investire nella macchina finta”, ha scritto Kevin James, uno dei fondatori.
La Miracle Machine è, però, un fake, una bufala.
La macchina non esiste ma è stata “inventata” per lanciare la vera campagna di Win to Water, organizzazione no profit americana, impegnata da anni nel portare acqua potabile, lì dove non c’è.
Win to water (WWcome le MM di Miracle Machine ma ribaltate) opera in 17 paesi, su 4 continenti.
WW era un sogno divenuto realtà all’inizio del 2004, hanno spiegato gli ideatori, cominciando da una semplice raccolta fondi nel North Carolina. Originariamente, l’idea era quella di mettere su eventi benefici basati sul vino per poi utilizzare il denaro raccolto per sostenere i progetti idrici in tutto il mondo.
Complimenti a chi ha ideato la campagna.