La comunicazione è

Libri | Vino critico

VinoCritico_OfficinaEnoica

Vino critico”, un libro che racconta i vini naturali, artigianali e conviviali in Italia e le storie dei piccoli produttori indipendenti, quelli che in vigna e cantina usano un metodo naturale, biologico o biodinamico, che amano mettere le mani – a volte i piedi – nel vino e che attraverso il loro lavoro mettono in discussione l’agricoltura industriale, l’uniformità enologica e il sistema di distribuzione, privilegiando il contatto diretto e la relazione con chi vuole conoscere il loro vino.

Un vademecum per conoscere oltre 250 vignaiuoli e 1.500 vini le cui storie non stanno dentro l’etichetta, in tutti i sensi. A volte si tratta di veri e propri vignaioli resistenti che si ostinano a rispettare e custodire la terra, riscoprendo i vitigni autoctoni e il significato sociale e politico del vino. Altre volte sono contadini che, senza il placet degli “esperti” e senza fare proclami di “purezza” ed eccellenza, sono capaci di fare vini semplicemente buoni, popolari e in qualche misura, unici. Storie che vanno dalla viticoltura “eroica” di montagna in Valle d’Aosta a quella dei vini che nascono sui terreni confiscati alla mafia in Sicilia.

Scrive nell’introduzione Marco Arturi di Officina Enoica, associazione di enodissidenti e social sommelier, nata con l’obiettivo di sostenere i vignaioli naturali e artigianali: “I vignaioli e i vini che trovate nelle pagine che seguono non sono necessariamente i migliori, anche se la qualità media dei prodotti è elevata non meno del livello etico dei produttori. Il minimo comune denominatore è rappresentato dal legame profondo con il territorio e dalla vocazione alla convivialità. Ad accomunare tutti i produttori presenti sono la scelta socialmente e ambientalmente sostenibile e una condotta commerciale etica”.

Il vino è dunque prima di tutto cultura – questo lo sanno perfino gli astemi – ma in questo libro diventa artigianato, relazione, politica. Non a caso il libro è dedicato a “Gino”. Lo stesso Luigi Veronelli in un breve testo ricorda: “L’alimentazione è stata ed è, di gran lunga, l’arma utilizzata per la schiavitù dei molti a vantaggio di pochi pochissimi, sempre più ricchi, infami e monopolizzatori…”. E auspica quindi il ritorno a una “tavola proletaria, resa migliore dalla presa di coscienza del diritto individuale di mangiare e bere meglio, e quindi anche più sano”.
Su questa tavola non potrà mancare una bottiglia di uno dei vignaioli di “Vino critico”.

Nelle schede ci sono tutte le informazioni: il nome del vigneron, l’indirizzo, gli ettari vitati, il numero di bottiglie, i vitigni allevati, i principali vini prodotti, le eventuali certificazioni, la possibilità di accoglienza e ristorazione. Ma soprattutto la loro storia, la vicenda personale (e a volte collettiva) e le modalità per visitare le cantine, incontrarli e acquistare i loro vini. I riferimenti di eventi, fiere e incontri da Vinissage (a maggio ad Asti) a Enodissidenze (a maggio a Torino), fino a La Terra Trema in autunno a Milano. Una sezione speciale dedicata al vino solidale.

“Vino critico” a cura di Officina Enoica. 208 pagine, 10 euro
In libreria, nelle botteghe del commercio equo e solidale e sul sito www.altreconomia.it.